giovedì 4 agosto 2016

Ecco perchè i Pokemon si trovano in luoghi famosi e siti culturali

Si moltiplicano i casi di Pokemon e battaglie virtuali in siti culturali, luoghi della memoria, monumenti. Una coincidenza? No, c'è una spiegazione.
L'azienda che ha creato l'applicazione Pokemon Go, con la quale si dà la caccia virtuale a questi animaletti, ha "riciclato" un vecchio programma che aveva mappato il mondo.
Cercherò di spiegarlo nel modo più semplice possibile. In sostanza c'era un gioco che si chiamava Ingress e che funzionava in maniera simile: in pratica disseminava in tutto il mondo delle cose da cercare piazzandole in siti di interesse pubblico. E questo lo faceva sfruttando Google Maps. Ora la Niantic per programmare Pokemon Go ha riciclato quel programma per cui nel rimpasto dei dati, è successo che i Pokemon siano stati piazzati nelle aree che già erano state taggate.
Solo che questa volta ci sono alcuni fattori che stanno creando problemi: intanto il gioco ha avuto un grande successo, poi sono coinvolti tanti giovani. Per cui prendi tuta questa gente, portala in luoghi di culto o di interesse storico, e la polemica è servita. L'azienda per rimediare ha invitato gli utenti a segnalare i posti inappropriati, ma figurarsi quanto tempo ci vorrà. Anche perchè dove spostare altrimenti questi luoghi virtuali? Come spostarli senza il rischio di creare ulteriori pericoli o disagi a privati cittadini? Immaginate che un pokemon raro sia piazzato per sbaglio a casa vostra... per l'azienda sarebbero guai a livello di risarcimento. Per cui meglio forse piazzarli in luoghi pubblici, e pazienza se poi si scopre che è un campo di concentramento o una stele in memoria delle vittime di mafia.

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